Nuovo sorriso per un giovane paziente con un approccio minimamente invasivo

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Nuovo sorriso per un giovane paziente con un approccio minimamente invasivo.

Non c'è preparazione, niente burs, solo aderenza!

Caso clinico gestito con Maryland bridge

Studio medico dott. Leonardo e Vincenzo Mancini - Laboratorio odontotecnico: Atp Lab srl 

Il nome "Maryland bridge" deriva dallo Stato americano del Maryland, dove questa tecnica protesica è stata sviluppata e introdotta per la prima volta negli anni '70.

Il Maryland bridge è stato inventato dal dentista statunitense Dr. Rochette, che ha sviluppato questa tecnica come alternativa alla ricostruzione dentale tradizionale. Il suo obiettivo era quello di creare una soluzione protesica meno invasiva e più estetica rispetto ai ponti tradizionali, che richiedono la preparazione dei denti circostanti.

Il ponte Maryland è stato brevettato negli Stati Uniti nel 1977 e in seguito si è diffuso in tutto il mondo come opzione protesica per la ricostruzione dei denti anteriori. Oggi, il Maryland bridge è diventato un'opzione sempre più popolare per i pazienti che desiderano ripristinare la funzione e l'estetica dei propri denti. 

Il Maryland prevede la sostituzione di un elemento dentale con una struttura portante che si appoggia ai denti attigui. In questo caso si è unita la necessità della sostituzione dei due elementi (12 e 22) con la possibilità di un miglioramento estetico ricostruendo anche le

Zone mesiali dei canini, avendo così la possibilità di un miglioramento globale con un unico intervento.

La sequenza fotografica mostra tutte le fasi produttive ed i risultati finali.

Atp lab ricorda che è sempre necessario rivolgersi a un professionista odontoiatra esperto per valutare la fattibilità della ricostruzione con Maryland bridge e per scegliere la soluzione protesica più adatta alle proprie esigenze e al proprio stato di salute dentale.

Di seguito il caso clinico raccontato per immagini: